Una tappa non particolarmente lunga ma con un dislivello impegnativo: dal Lago di Garda si sale in cima all'Altissimo, quasi 2000 metri più su. Ma una volta in cima, la vista è di quelle che non si dimenticano.
Da lassù, il panorama è vastissimo e permette di ritrovare i paesaggi delle tappe precedenti: il Ghiacciaio delle Lobbie, il Carè Alto, il Cadria, il Pichèa... fino a buona parte del Lago di Garda, che si spalanca ai nostri piedi.
Da Nago-Torbole è possibile tagliare le tre tappe successive (rifugio Chiesa all’Altissimo, Polsa, Mori) e puntare direttamente a Ronzo Chienis, risalendo con il sentiero 637 la cresta occidentale del Monte Creino fino a immettersi (a quota 1000 m) nella traccia della tappa n° 14.
Per ulteriori informazioni su percorsi, servizi trekking (guide, shop, rifugi ecc.) e alloggi a misura di sportivo: Garda Trentino - +39 0464 554444
Giunti al Rifugio, non perdetevi uno dei golosi piatti tipici che offre il menù
Safety Tips
1. Scegli itinerari in funzione delle tue capacità fisiche e tecniche, documentandoti sulla zona da visitare, sulla fruibilità dei sentieri e dotandoti di adeguata carta escursionistica.
2. Provvedi a un abbigliamento ed equipaggiamento consono all’impegno e alla lunghezza dell’escursione e porta nello zaino l’occorrente per eventuali situazioni di emergenza e un kit di pronto soccorso.
3. È consigliabile non intraprendere da soli un’escursione in montagna. In ogni caso lascia detto a qualcuno l’itinerario che prevedi percorrere, avvisando del tuo ritorno.
4. Informati sulle previsioni meteo e osserva costantemente lo sviluppo del tempo.
5. Nel dubbio torna indietro. A volte è meglio rinunciare piuttosto che trovarsi in difficoltà a causa del maltempo o per essersi cimentati con difficoltà di grado superiore alle proprie forze, capacità, attrezzature.
6. Evita di uscire inutilmente dal sentiero e di prendere scorciatoie.
7. Tutti i percorsi elencati si sviluppano in ambiente naturale. Percorrerli significa accettare il rischio della pratica di uno sport nella natura.
Le informazioni contenute in questa scheda sono soggette ad immancabili variazioni, nessuna indicazione ha quindi valore assoluto. Non è possibile evitare del tutto inesattezze o imprecisioni, in considerazione della rapidità dei cambiamenti ambientali o meteorologici che possono verificarsi. In questo senso decliniamo ogni responsabilità per eventuali cambiamenti subiti dall’utente. Si consiglia, comunque, di accertarsi, prima di effettuare un’escursione, sullo stato dei luoghi e sulle condizioni ambientali o meteorologiche.
Lasciato il centro di Nago, attraversiamo un largo pianoro coltivato a vigneti, incastrato tra le montagne; quindi, infiliamo il sentiero 601 per iniziare la nostra lunga salita. Prendiamo gradualmente quota su fondo ben chiaro, costeggiando un boschetto colpito da incendio; spesso ci affacciamo sulle vecchie postazioni militari, né mancano gli scorci aperti sul Monte Brione.
Giunti al Doss dei Frassini, calpestiamo brevemente la strada asfaltata (lungo la quale ci imbattiamo nella malga Zures) per poi ributtarci sul 601, che sale gradualmente, sempre all'ombra del bosco. Dalla malga Casina il sentiero prende a essere via via più ripido e va tagliando con regolarità i dossi della strada asfaltata. Al chilometro 7,5 della tappa, spuntati tra le casette, dobbiamo risalire una stradina asfaltata ben ripida, tutta esposta al sole, ed è questo probabilmente il tratto più impegnativo (pur breve) della giornata.
Si torna su sentiero e si attraversa un ampio parcheggio, laddove la strada finisce; continuando in salita, poco dopo ci affacciamo su una grande conca pratosa, la Val del Parol, che sembra il posto perfetto per consumare uno spuntino. A sud, più in alto di noi, osserviamo un grande ripetitore quadrato, che coincide grossomodo con la nostra destinazione.
Proseguiamo, ormai fuori dal bosco, aggirando le pendici orientali del Monte Varagna (per i più volenterosi, la cima ospita i vecchi camminamenti militari ed offre un notevole colpo d'occhio) e risalendo un piccolo dosso rivestito di pini mughi. Sulla sua sommità ci godiamo un breve tratto in piano, per rifiatare prima dello strappo finale. Il 601 si chiude infatti con una salita tra i mughi, fino a spuntare sulla sommità irregolare, con il rifugio e, poco distanti, una cappella e la croce di vetta del Monte Altissimo (2079 metri).
I centri principali del Garda Trentino - Riva del Garda, Arco, Torbole sul Garda, Nago - sono collegati da diverse linee bus urbane ed extraurbane, che permettono di raggiungere i punti d'accesso ai percorsi.
Riva del Garda e Torbole sul Garda sono raggiungibili anche con il servizio di navigazione pubblica.
Informazioni aggiornate su orari e tratte.
Parcheggio Al Coel a Nago, con accesso dalla rotonda.
Le escursioni in montagna richiedono abbigliamento e attrezzatura specifica. Anche in occasione di uscite relativamente brevi e agevoli, è sempre meglio essere ben equipaggiati per non incorrere in spiacevoli sorprese e per fronteggiare imprevisti come, ad esempio, un temporale improvviso o un calo di energia.
Cosa portare per un trekking in montagna?
Nello zaino (per un'escursione giornaliera di norma si consiglia un 25/30L) è bene portare:
Indossate calzature adatte al percorso ed alla stagione. Il piano di calpestio dei sentieri può essere irregolare o sconnesso ed un paio di scarponcini vi proteggerà dalle distorsioni. Un pendio erboso, una placca di roccia o un sentiero ripido, se bagnati, possono diventare pericolosi senza calzature adeguate.
Per finire... non dimenticate la macchina fotografica! Servirà per immortalare l'escursione e gli innumerevoli scorci mozzafiato che il Garda Trentino nasconde ad ogni angolo. Se poi volete condividere con noi i vostri ricordi potete usare l'hashtag #GardaTrentino
Il numero unico di emergenza è 112.
Il primo tratto del percorso salendo da Nago è chiuso per lavori di manutenzione all'area di arrampicata del Segrom. Per raggiungere il Monte Altissimo è necessario seguire la strada asfaltata (Strada del Monte Baldo) fino a Malga Zures e poi imboccare il sentiero SAT 601.