Il Sentiero Frassati del Trentino si sviluppa in sette tappe dal Santuario della Madonna delle Grazie al Santuario di San Romedio su strade sterrate, sentieri e mulattiere alla portata di tutti gli escursionisti.
La seconda tappa del percorso si sviluppa dal Rifugio San Pietro a Villa Banale attraversando nel primo tratto i pascoli e i boschi tra il Monte Biaina e il Monte Misone e poi i dolci paesaggi del Lomaso e del Bleggio, punteggiati di piccoli borghi e pievi, castelli e campi coltivati.
Il Sentiero Frassati è dedicato a Pier Giorgio Frassati, beato piemontese amante della montagna. Una piccola curiosità: in ogni regione italiana esiste un sentiero Frassati.
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Il Canyon del Limarò, posto quasi alla fine della tappa, è una meraviglia della natura! Qui il fiume Sarca ha scavato la roccia nel corso dei secoli formando strette gole. Ponti e terrazze panoramiche offrono una posizione privilegiata per osservare lo spettacolo delle acque impetuose.
Safety Tips
Le informazioni contenute in questa scheda sono soggette ad immancabili variazioni, nessuna indicazione ha quindi valore assoluto. Non è possibile evitare del tutto inesattezze o imprecisioni, in considerazione della rapidità dei cambiamenti ambientali o meteorologici che possono verificarsi. In questo senso decliniamo ogni responsabilità per eventuali cambiamenti subiti dall’utente. Si consiglia, comunque, di accertarsi, prima di effettuare un’escursione, sullo stato dei luoghi e sulle condizioni ambientali o meteorologiche.
Il Sentiero Frassati è contrassegnato nella sua interezza con i segnavia SAT 401. Dal Rifugio San Pietro si imbocca il sentiero SAT 401 e si sale verso il Monte San Pietro. Si prosegue poi in discesa fino a incrociare la strada sterrata (SAT 401) che porta a Bondiga e San Giovanni. Da lì si inizia la discesa verso il fondovalle, passando per Malga Vigo e il sito archeologico di San Martino di Lundo, un insediamento fortificato altomedievale in posizione strategica che domina la vallata e l’antica via di comunicazione tra la Pianura Padana e la Mitteleuropa. Poco prima della chiesetta di San Lorenzo, il sentiero si immette in una piccola strada asfalta. Proseguendo, il primo paese che si incontra nel fondovalle è Lomaso, su cui svettano le rovine di Castel Spine, costruito nel XIII secolo. Da Lomaso a Poia, il percorso coincide con il Sentiero della Patata, che attraversa la zona di produzione della patata del Lomaso, la Montagnina. Da Poia si sale, sempre su stradine di campagna, verso il paesino di Comano, al limitare del quale inizia il sentiero che scende verso valle. Raggiunta la statale la si attraversa e si prosegue verso la Forra del Limarò. Si attraversa poi la Sarca in corrispondenza del Ponte Balandin e si prosegue su stradina asfaltata e si attraversa nuovamente la statale per raggiungere il paese di Villa Banale, ai piedi delle Dolomiti di Brenta.
Per raggiungere il Rifugio San Pietro è disponibile la linea bus extraurbana 211 fino a Tenno (Riva del Garda - Tenno - Fiavè - Ponte Arche). Fermata: Ville del Monte (Tenno) e poi proseguire a piedi.
Attenzione: Le corse non sono molto frequenti!
Informazioni aggiornate su orari e tratte.
Dal Basso Sarca si seguono le indicazioni per Tenno (strada statale 421). Si supera il paese e si raggiunge la frazione di Ville del Monte, girando poi a destra al bivio dopo la chiesa. Si prosegue sempre diritti superando le frazioni di Canale e Calvola, salendo sul fianco della montagna e seguendo le indicazioni per il rifugio San Pietro e per il parcheggio.
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Parcheggio libero nei pressi del rifugio in Località Calino.
Le escursioni in montagna richiedono abbigliamento e attrezzatura specifica. Anche in occasione di uscite relativamente brevi e agevoli, è sempre meglio essere ben equipaggiati per non incorrere in spiacevoli sorprese e per fronteggiare imprevisti come, ad esempio, un temporale improvviso o un calo di energia.
Cosa portare per un trekking in montagna?
Nello zaino (per un'escursione giornaliera di norma si consiglia un 25/30L) è bene portare:
Indossate calzature adatte al percorso ed alla stagione. Il piano di calpestio dei sentieri può essere irregolare o sconnesso ed un paio di scarponcini vi proteggerà dalle distorsioni. Un pendio erboso, una placca di roccia o un sentiero ripido, se bagnati, possono diventare pericolosi senza calzature adeguate.
Per finire... non dimenticate la macchina fotografica! Servirà per immortalare l'escursione e gli innumerevoli scorci mozzafiato che il Garda Trentino nasconde ad ogni angolo. Se poi volete condividere con noi i vostri ricordi potete usare l'hashtag #GardaTrentino
Il numero unico di emergenza è 112.