Passeggiata ad anello tra Rango uno de "I Borghi più Belli d'Italia", Balbido il "Paese Dipinto" e i verdi prati del Passo Durone.
Una passeggiata tra le mura del piccolo borgo di Rango che con le sue antiche dimore addossate le une alle altre e collegate da portici, androni e corti interne fa scoprire un passato ancora ben presente; Balbido, il paese dipinto da murales che raffigurano storie, leggende e tradizioni fino ai verdi prati di una natura incontaminata, quella del Passo Durone.
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Sul percorso da visitare:
Safety Tips
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Difficoltà: T (turistico)
Nel cuore di Balbido fra abitazioni impreziosite da dipinti che richiamano l’antica vita contadina; compiuta un’ampia curva si piega a sinistra, per una stretta stradina che in breve conduce alla piazza del paese. Si risale a destra lungo la via principale e, seguendo il segnavia SAT 462 a sinistra, per strada asfaltata, si arriva alle ultime case del paese. Si entra nella campagna e si sale attraversando una ripida costa fino a “Le Cross”. Alla nostra destra un capitello con l’immagine della Madonna, sulla sinistra un prato con al centro una delle cinque croci, le altre quattro si possono trovare nel bosco vicino. Le croci sono state erette nel 1656 per tenere lontane le streghe che si credeva uscissero dalla Val Marcia per portare disgrazie e malocchio.
Si prosegue salendo attraverso il bosco, si raggiungono e si superano due casolari e dopo aver osservato il panorama della valle e dei paesi sottostanti, per ripida discesa si scende nel borgo di Rango, uno tra i Borghi più Belli d’Italia. Si passa per una piazza impreziosita da una vasta fontana quadrangolare in tonalite, attorniati da rustiche case e da piccoli angoli molto caratteristici con androne e stretti vicoli.
Usciti dall’abitato si sale verso destra lungo la strada sterrata e si entra nella campagna disseminata di casolari. Superati i prati si penetra nel bosco per poi proseguire, sempre su strada sterrata, al confine fra il bosco e la Strada provinciale, ed in breve tempo raggiungere la meta: il Durone. Di fronte un’ampia conca di verde prato circondata da boschi, sullo sfondo uno splendido panorama sul Carè Alto e sopra, sulla sinistra, l’erta costa di Cima Sèra, la strada per Malga Stabio ed un bar-ristorante per un’eventuale sosta. Il rientro è in discesa ed inizialmente ripercorre la stessa via fatta durante la salita, per poi tenersi sulla strada provinciale dalla quale è possibile giungere alla sorgente denominata “Acqua Santa”. Qui nel 1565, si dissetò benedicendola, il cardinale Carlo Borromeo di passaggio durante il suo viaggio a Trento.
Poco dopo la sorgente, presso un’area picnic sulla destra, si prende la strada sterrata che ci riporta nel bosco, percorsi un centinaio di metri, si devia a sinistra per scendere alla frazione di Cavaione attraverso una stretta strada sterrata, tra boschi e prati. Giunti ad un bivio fra i campi, delimitato da laste e muri a secco, si svolta a destra, per la strada che in breve entra in un bosco di abete rosso. Si continua a scendere fino ad incrociare la strada provinciale, che in breve porta nella parte più alta della frazione di Cavaione presso la pizzeria “Il Castelliere”. Al tornante si scende per la stradina asfaltata delimitata da laste di granito. Arrivati alla fontana si prosegue a destra per rientrare a Rango, punto di partenza della passeggiata.
Dall'abitato di Ponte Arche/Comano Terme prendere la strada provinciale del Bleggio, fino a Balbido (7 km).
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Parcheggio libero lungo la strada che collega Balbido a Rango.
Le escursioni in montagna richiedono abbigliamento e attrezzatura specifica. Anche in occasione di uscite relativamente brevi e agevoli, è sempre meglio essere ben equipaggiati per non incorrere in spiacevoli sorprese e per fronteggiare imprevisti come, ad esempio, un temporale improvviso o un calo di energia.
Cosa portare per un trekking in montagna?
Nello zaino (per un'escursione giornaliera di norma si consiglia un 25/30L) è bene portare:
Indossate calzature adatte al percorso ed alla stagione. Il piano di calpestio dei sentieri può essere irregolare o sconnesso ed un paio di scarponcini vi proteggerà dalle distorsioni. Un pendio erboso, una placca di roccia o un sentiero ripido, se bagnati, possono diventare pericolosi senza calzature adeguate.
Per finire... non dimenticate la macchina fotografica! Servirà per immortalare l'escursione e gli innumerevoli scorci mozzafiato che il Garda Trentino nasconde ad ogni angolo. Se poi volete condividere con noi i vostri ricordi potete usare l'hashtag #GardaTrentino
Il numero unico di emergenza è 112.