La sensazione di entrare in un paesaggio lunare
Un paesaggio particolare, un imponente ammasso di materiale roccioso sciolto, con blocchi anche di dimensioni gigantesche. Le Marocche sono formate da frane di crollo, precipitate dal Monte Brento e dal Monte Casale (versante destro della valle) e da frane di scivolamento dal versante sinistro. Le cause di innesco di queste frane sono legate al fenomeno delle glaciazioni quaternarie. Il termine dialettale trentino, marocca, deriva dal termine paleoeuropeo mar che significava appunto sasso, pietra.
Le Marocche di Dro sono Sito d'Interesse Comunitario (SIC) appartenente alla Rete Natura 2000. L’area è una Riserva Naturale ed è dotata di un sentiero di visita con punti di sosta in cui si possono apprezzare le particolarità geomorfologiche e naturalistiche dell’oasi naturale.
Impronte di dinosauri
Si tratta di orme lasciate attorno ai 190 milioni di anni fa da dinosauri diversi, almeno un grosso erbivoro di 6-7 metri di lunghezza e un carnivoro, su alcuni massi sparpagliati nella zona della cosiddetta frana di Kas, nella parte più a est della Riserva Naturale delle Marocche. Le impronte, scoperte nel 2000, non sono molto marcate perché la roccia calcarea che compone l’immensa frana glaciale di Dro si degrada per dissoluzione carsica di un centimetro ogni 1000 anni. Un percorso a tappe lungo le bellezze geologiche dell'area, curato dal Museo Tridentino di scienze naturali, porta fino alle impronte dei dinosauri.