Le olive, si sa, sono un’eccellenza tutta mediterranea, e Garda Trentino è la zona più settentrionale al mondo per la produzione dell’olio extravergine d’oliva. Ma come avviene la magia? Dov’è che le olive divengono il nostro oro verde?
Tutte queste domande trovano risposta grazie al Sentiero dell’Olivo, un percorso tematico e interattivo inaugurato il 2 novembre 2024 che guida i visitatori attraverso l’olivaia di Arco, il cuore della produzione trentina. Lungo il Sentiero sono collocate quattordici installazioni che permettono di conoscere questa pianta straordinaria e riscoprire così la terra in cui le sue radici affondano, guardandola con occhi nuovi.
Ognuna delle tappe è dedicata ad un tema differente, portando i visitatori a scoprire i tanti aspetti della produzione: dalla storia al clima, dalle varietà alla raccolta, e anche cosa ci sia in una bottiglia di olio. Passo dopo passo, ci si immedesima negli olivicoltori che si dedicano con passione alla cura dell’olivaia e di un prodotto di pregio come l’olio EVO del Garda Trentino.
Le tappe nel dettaglio:
Punto 1: La storia dell’olivo nel Garda Trentino ha radici antiche: inizia nel I secolo a.C., quando i Romani vi portarono questa pianta preziosa. Nei secoli, l’olivo ha intrecciato le sue radici con il territorio: nel 1106 appare in documenti ufficiali e, già nel 1569, i primi torchi testimoniano la rilevanza economica dell’olivicoltura. Nel 1881, l’agronomo Carlo Hugues apporta un’innovazione rivoluzionaria, incoraggiando la raccolta anticipata, la lavorazione del frutto fresco e la spremitura a freddo, innalzando così il livello della produzione. Questo percorso di qualità culmina nel 1997, quando l’olio del Garda ottiene il marchio D.O.P., suggellando il legame indissolubile tra prodotto e territorio e riconoscendo l’identità unica di quest’olio straordinario.
Punto 2: Alla scoperta di Arco. Tra vicoli dai nomi evocativi, austeri palazzi e le chiese medievali, la città narra le sue origini antiche. Nel 1873, l'arrivo dell’Arciduca Alberto d’Asburgo trasforma Arco in un raffinato Kurort asburgico, attirando aristocratici e intellettuali, come l’imperatrice Sissi e il poeta Rilke, affascinati dal clima mite, dalle passeggiate pittoresche e dagli eleganti caffè del luogo. Una tappa ricca di storia e nobili suggestioni, per gli amanti della cultura.
Punto 3: La geologia e il terreno. La composizione della terra influisce sulla crescita delle piante. L’olivo dimostra una straordinaria capacità di adattamento ai diversi tipi di suolo: predilige terreni ben drenati come quelli sabbiosi dell’Alto Garda, che favoriscono una crescita radicata e vigorosa. Nei suoli argillosi, ricchi di nutrienti ma inclini a trattenere l’acqua, l’olivo sviluppa radici a minor profondità; mentre in terreni come la pietraia del Monte Baone, l’olivo si ancora con determinazione, esprimendo la sua capacità di crescere con testardaggine anche nei terreni più ostili.
Punto 4: Le varietà di olive. Nel Garda Trentino, la Casaliva, varietà autoctona di olivo, regala un olio unico che esprime tutta l’essenza del territorio. Quasi tutte le piante coltivate appartengono a questa cultivar, mentre sono meno diffuse le varietà: Favarol, Leccino e Frantoio. Gli olii del Garda Trentino sono principalmente di cultivar Casaliva o miscele con una piccola aggiunta di altre varietà.
Punto 5: Le olivaie storiche. Una fermata dedicata alle olivaie più antiche che si estendono nella fascia pedemontana compresa tra i 100 e i 350 m.s.l.m.; come quella di Arco, la più estesa, che comprende oltre 40.000 alberi di ulivo, ma anche i terrazzamenti e muri a secco, creati con sapienza dai contadini che hanno saputo far germogliare le piante anche in un territorio ostile.
Punto 6: Il clima e la geografia. L’olivo è la pianta simbolo del Mediterraneo, e il Garda Trentino è la zona di produzione tradizionale più a Nord del mondo; un piccolo miracolo possibile solo grazie al Lago di Garda e ai suoi preziosi venti, il Pelèr e l’Òra capaci di trasformare questo territorio in una culla mediterranea d’eccezione.
Punto 7: La coltivazione. Un’interessante tappa dove apprendere tutti i dettagli sulle sei fasi del ciclo vegetativo dell’olivo e carpire i segreti dell’olivicoltore: per nutrire la pianta conservando la fertilità del terreno, per esporre il fogliame al sole e perché i frutti non divengano preda dei parassiti.
Punto 8: La raccolta. Tutti i segreti di un momento rituale che ha il sapore della tradizione e dell’amore per la terra ed avviene tra ottobre e novembre. I contadini distendono dei teli ai piedi delle piante, quindi accarezzano o scuotono i rami con pinze o pettini perché le olive cadano e possano essere riposte nelle cassette apposite. E le curiosità non finiscono qui! I visitatori potranno scoprire anche le differenze tra il metodo di raccolta odierno e quello più antico, il cosiddetto gòver. Quest’ultimo prevedeva i contadini salissero su scale a pioli chiamate scalìn e accarezzassero i rami con le mani per far cadere le olive in un cesto di legno, il grumbial, legato al ventre. Erano le donne, a fine raccolta, a recuperare le olive cadute a terra per ricavare le molche.
Punto 9: Cosa c’è in una bottiglia di olio? Questa tappa svela l’intero percorso produttivo dell’olio extravergine di oliva del Garda Trentino, un prodotto di pregio, frutto di una cura meticolosa in ogni fase della produzione: dall’oliveto al frantoio, fino al punto vendita. Nel nostro territorio, le tecniche di coltivazione e raccolta privilegiano ancora il lavoro manuale e il rispetto della natura, integrandosi armoniosamente con l’innovazione e le più moderne tecnologie.
Punto 10: Nel cuore dei frantoi. Un appassionante viaggio nella storia dei frantoi del Garda Trentino, dalla tradizione, con i suoi antichi torchi con macine in pietra, all’innovazione odierna con tecnologie capaci di conservare ogni preziosa caratteristica delle olive e migliorare la qualità dell’olio.
Punto 11: Oltre l’olio, cosa c’è? Per scoprirlo, basta soffermarsi su questa tappa, dove i visitatori potranno scoprire come oggi la tecnologia permetta di tramutare in risorse anche i prodotti un tempo considerati di scarto. È così che nascono ad esempio le molche, una pasta rustica dal sapore amaro nata dal residuo di polpa e buccia dopo la spremitura dell’oliva. Una volta usato sul pane, oggi è un ingrediente inedito, per piatti creativi.
Punto 12: Il packaging. L'imbottigliamento rappresenta una tappa essenziale nel viaggio dell'olio, dall'oliveto fino alla tavola. La scelta della giusta confezione non solo preserva le proprietà organolettiche e nutrizionali dell’olio, ma diventa anche una risorsa preziosa per il consumatore, offrendo tutte le informazioni necessarie per conoscerne le proprietà, apprezzarne appieno l’eccellenza e conservare al meglio l’oro verde del Garda Trentino.
Punto 13: Zone di coltivazione. L’olivo è un filo rosso che contraddistingue il paesaggio di tutto l’Alto Garda, dalla Valle del Sarca fino alla Valle dei Laghi. Così, la superficie olivicola specializzata copre circa 400 ettari, a cui se ne aggiungono altri 100 dove la coltivazione è mista ad altre piante, oppure dedicata all’uso domestico.
Punto 14: Paesaggio, arte e letteratura. Un’ultima tappa carica di storia e bellezza, dove si rivivono le emozioni dei grandi viaggiatori che hanno celebrato le meraviglie del Garda Trentino. Il Lago di Garda, primo assaggio di Mediterraneo per chi attraversa le Alpi, ha incantato per secoli i visitatori mitteleuropei, lasciando un segno profondo nell’arte e nella letteratura. Qui, gli ulivi disegnano il paesaggio e incarnano l’essenza stessa del luogo, impressa nelle opere di Albrecht Dürer, Johann Wolfgang von Goethe e Rainer Maria Rilke. Dürer ha catturato Arco, abbracciata da vigne e ulivi, ai piedi della rocca; Goethe ha raccontato con stupore il suo arrivo sul lago a Torbole; e Rilke, affascinato da questa "terra che non teme l’inverno," ha trasformato i paesaggi del Sentiero dell’olivo in liriche senza tempo.